Deroghe fringuelli e storni

Dopo un lungo periodo di attesa durato ben 18 anni, ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha finalmente riconosciuto il principio delle "piccole quantità" per il prelievo in deroga di fringuelli e storni. Questa decisione segna un importante passo avanti per il mondo venatorio, aprendo la strada alla ripresa della caccia regolamentata in Lombardia e in altre regioni italiane.

La lunga attesa

Dal 2006, ISPRA si era sottratta all'individuazione delle piccole quantità di uccelli migratori prelevabili in regime di deroga, nonostante questo diritto fosse riconosciuto in molte nazioni europee. Questo ha messo a rischio secolari tradizioni venatorie e culturali, causando una lunga stagione di divieti ingiustificati.

La Decisione di ISPRA

Recentemente, ISPRA ha trasmesso una nota ufficiale alla Regione Lombardia, stabilendo che il prelievo nazionale di 581.302 fringuelli e 230.242 storni rientra nei limiti di sostenibilità e non comporta un impatto demografico significativo sulle popolazioni delle due specie. Questa decisione è stata accolta con favore dai rappresentanti di Fratelli d'Italia in Regione Lombardia, che parlano di una svolta storica per il mondo venatorio.

Implicazioni e Prospettive

La possibilità di riattivare il prelievo in deroga, già dalla prossima stagione venatoria, rappresenta un importante passo avanti per la difesa della tradizionale caccia alla migratoria, un'attività secolare che contribuisce significativamente all'economia locale. Inoltre, la decisione di ISPRA apre la strada anche alla riapertura degli impianti di cattura (Roccoli), storicamente utilizzati per l'approvvigionamento di richiami vivi.

Reazioni e Ringraziamenti

I consiglieri regionali hanno espresso gratitudine verso il Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, il Sottosegretario Patrizio La Pietra e l'Assessore Alessandro Beduschi, che hanno sostenuto questa battaglia negli ultimi due anni. La politica torna così a governare ISPRA, che deve essere al servizio dello Stato e delle Regioni, come previsto dalla legge.

In sintesi, la decisione di ISPRA segna un importante punto di svolta per il mondo venatorio, riconoscendo un principio fondamentale che riporta equità e rispetto per le tradizioni venatorie radicate nel territorio italiano.